A seguito dell’intervista rilasciata da Goffredo Bettini al quotidiano Avvenire, l’ufficio stampa di Gaynet ci ha fatto pervenire la lettera aperta che pubblichiamo di seguito firmata da Franco Grillini.
Lettera aperta a Goffredo Bettini
Caro Goffredo, la tua intervista all’Avvenire (testata certamente non neutra) mi ha profondamente deluso nel merito ed anche nel metodo. Cominciamo da quest’ultimo: possibile che non si riconosca la legittimità di chi pensa l’opposto di ciò che dici tu? E cioè che esistano donne che liberamente senza nessuna costrizione e nemmeno pagamenti vari decidano di praticar un atto di altruismo e solidarietà verso chi desidera diventare genitore (diritto insopprimibile come dice la Corte Costituzionale e non capriccio egoistico come dice l’estrema destra da sempre non solo sulla gpa anche su tutti i diritti delle persone lgbt).
Poi, altra questione di metodo, anche se non si è d’accordo, ma che senso ha mettere i bastoni tra le ruote alla segretaria del Pd nel momento di massimo scontro ideale e politico con la destra con posizioni sdraiate sulla destra stessa?
E veniamo alle questioni di principio. Negli anni ’70 si gridava nei cortei, tu compreso se non sbaglio, “il corpo è mio e me lo gestisco io”, slogan quanto mai felice e sacrosanto nell’epoca dell’aborto come reato. Il punto è quello di capire a proposito di cultura politica della sinistra che ogni essere umano ha diritto alla signoria sul proprio corpo e sul proprio destino dall’inizio della vita alla morte che tutti noi vogliamo la più dignitosa possibile senza quelle lunghe e squallide agonie, quelle sì umilianti. Invece qui abbiamo folle di destra soprattutto, ma anche una certa consistente presunta sinistra, che pretende di gestirti anche nelle fasi più intime fregandosene della tua volontà anzi, definendola volgare e capriccioso egoismo individuale. Peccato che i diritti individuali siano il centro della democrazia e di qualunque idea di libertà e sono il vero segnale della modernità – non a caso costituiscono motivo di scontro con tutte le destra mondiali, vedi per esempio l’ultrareazionario Ron De Santis governatore della California che proibisce libri a contenuto lgbt. In Ungheria, Orbán fa la stessa cosa adottando le leggi omofobe di Putin che, nel primo giorno di applicazione, hanno visto la polizia “ripulire” le libreria di Budapest dai libri sgraditi, come in una qualsiasi dittatura islamica.
Come sai il “manifesto del Partito Comunista” di Karl Marx e Friederic Engels non a caso non conteneva alcun riferimento ai diritti individuali, considerati diritti borghesi. Perché la “classe operaia liberando se stessa libera tutta l’umanità”. I diritti solo come “classe” esattamente come nella chiesa cattolica, dove non esiste l’individuo ma solo “il gregge”.
In una cultura politica liberal socialista è la persona al centro dell’azione politica proprio perché è la persona la vittima designata delle politiche liberiste e sessuofobiche. Pretendere quindi di promuovere erga omnes un nuovo moralismo “uterino” vuol dire fare una operazione profondamente illiberale che ignora del tutto la volontà delle singole persone in gioco.
Poi diciamoci la verità di cosa stiamo parlando? Di 250 casi all’anno in Italia se va bene, di questi saranno 10 o 20 i figli di coppie di uomini gay, che guarda caso sono il vero centro della discussione. Delle coppie eterosessuali che costituiscono il 90 e passa % di coloro che ricorrono a questa tecnica non frega nulla a nessuno perché c’è il famoso padre e la famosa madre e la genetica è di entrambi, per cui il “reato universale” non è applicabile. Di che numeri quindi si parla? Di poche decine di bambini nati dalle coppie omosessuali che subiscono la vera e propria androfobia di alcune femministe ultraminoritarie nel movimento italiano. Anche il tanto decantato femminismo della differenza si basa sulla separazione maschio-femmina e sulla colpevolizzazione degli uomini in quanto tali, anche di quelli tutt’altro che maschilisti.
Infine sarebbe bene volgere lo sguardo ai figli e alle figlie vere delle coppie omosessuali. Senza dubbio la più famosa è Sanna Marin ex premier finlandese. Ma qualche giornalista che fa bene il suo mestiere come Lucia Annunziata ha intervistato ragazze e ragazzi ormai 20enni nati con questa tecnica, che dicevano tutti di amare i propri genitori dello stesso sesso e di essergli grati per avergli donato la vita, contestando il moralismo di chi non rispetta le persone e nemmeno i diretti interessati cioè i figli e le figlie in carne ed ossa.
Ti voglio ricordare che tutte le opzioni “alternative” non sono percorribili: le adozioni non hanno una maggioranza parlamentare (Salvini ha parlato di follia e ci farà la campagna per le europee, non avendo altro di cui parlare), la Step Child adoption è stata tolta dalla legge sulle Unioni Civili, anche grazie all’isterico comportato degli ex comunisti presenti allora in Senato ed ora è praticabile a costi elevatissimi (cioè si paga con le farraginose procedure dei nostri tribunali, ma perché questo pagamento sarebbe morale e l’altro no?) non sempre con esito positivo garantito. Per non parlare del diritto alla perinatalità della famiglia del genitore intenzionale totalmente misconosciuta anche dai propugnatori del familismo al singolare.
Dio, Patria, Famiglia è il mantra della destra recentemente ribadito, è il caso di dire “Dio non voglia” che vi si aggiungano anche influenti esponenti della sinistra.
Franco Grillini
(2 giugno 2023)
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