Mentre l’inflazione reale viaggia a livelli ben superiori a quelli dell’inflazione annunciata, con aumenti degli alimentari fino al 60% nei negozi al dettaglio (una vergogna nazionale), e svuota carrelli e borse della spesa, coloro che stanno in parlamento assisi e ai quali l’aumento dell’inflazione fa un baffo, pensano al presidenzialismo, Meloni in testa, per cavalcare uno dei sogni del suo partito. Perché, l’Argentina e il Venezuela insegnano, il presidenzialismo fa prosperare i paesi. E soprattutto i popoli. Proprio come le promesse elettorali che non si mantengono.
Sarebbe facile profetizzare che la nefasta idea di riformare lo Stato sarà la tomba di Meloni e dei suoi Fratelli e Sorelle d’Italia con tutti i gattimiao al seguito e che, probabilmente, la riforma non vedrà mai la luce considerando che tutta la Costituzione andrebbe riscritta, ma da questi qui ci si può aspettare di tutto, anche che ci riescano magari con l’aiuto del 2 virgola un po’ di Renzi che fa proselitismo in parlamento – ed ha assai più successo che nel paese.
Ma la priorità non è soltanto legata al presidenzialismo. La maggioranza Meloni pare stia fremendo al solo pensiero di apprestarsi a far fuori i nomi dell’intrattenimento che in Rai fanno ascolti in nome dell’oscurantismo alla Roccella: via Fazio che sta sui coglioni alle destre da tempo immemore e che già Berlusconi fece saltare in aria; via dai coglioni Amadeus, che chi se ne frega se fa ascolti, ci servono poltrone quindi o s’accontenta o bye bye e non sia mai che Fedez si bacia un uomo in televisione un’altra volta; via quello là che da l’Espresso l’han catapultato su Rai Tre ed ha addirittura la sfrontatezza di fare ascolti: arrivano i nostri, traslocati a forza da Mediaset alle reti di mamma Rai socio unico il ministero del Tesoro. E vai di Medio Evo. Questo mentre il paese dimezza la spesa, non trova casa, non riesce a pagare le bollette, non riesce a trovare lavoro (“Non vogliono lavorare”, grida la premier insieme ai suoi perché giudicare è meglio che risolvere), mentre le scuole non offrono la preparazione necessaria al lavoro, i disastri di Mussolini non si insegnano e le colpe sono tutte della sinistra e della sua propaganda. Come se la stupidità di certi esponenti proni al potere avesse bisogno di propaganda.
Tutto questo avviene tra annunci ridicoli di leggi contro i forestierismi, mentre chi si proclamava nazista sui social viene candidato dal partito della presidente del Consiglio nelle liste del partito della presidente del Consiglio, mentre si inseguono migranti “per tutto il globo terracqueo” e le aziende non trovano addetti e reclamano più immigrazione, mentre tolgono il reddito di cittadinanza alle famiglie pretendendo che le famiglie facciano più figli. Ci sono altre amenità, ma per oggi basta così.
(9 maggio 2023)
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