di Fil.Fil.
E’ solo l’ultima di una lunga, asfissiante e insopportabile serie di insulti antisemiti provocatoria e intollerabile, agita tra le mura di uno stadio italiano dove evidentemente il gorilla-tifoso si sente al sicuro e libero di agitare quel poco che ha per mettersi al centro dell’attenzione. Odio, prevalentemente. In particolare odio contro gli ebrei, e non è nemmeno la prima volta.
Così si incazza anche Piantedosi che ordina indagini serrate con la Digos già al lavoro per individuare “il soggetto che indossava la maglia laziale riportante la scritta “Hitlerson 88”, durante l’ultimo derby Lazio-Roma“, scandagliando immagini e cercando presumibilmente testimonianze che portino ad individuare il mattacchione che non avendo una vita, pratica l’odio mentre il resto della sua mandria intona cori antisemiti.
E mentre Digos della Questura di Roma e del Commissariato Prati stanno lavorando, senza sosta, al vaglio anche le riprese della Polizia Scientifica, ci troviamo ancora a fare i conti con quella robaccia lì, che non è stata evidentemente un momento da isolare nella spazzatura della storia, ma è qualcosa di radicato dentro certe teste-spazzatura che ritengono evidentemente, e probabilmente senza sapere il perché, che l’odio verso gli ebrei (o gli omosessuali, o gli africani, o gli asiatici, basta che sia odio) sia l’unico modo possibile di vivere.
Si pavoneggiano, questi minus habens con le loro magliette filio-di-Hitler, e c’è solo da augurargli che la morte (rigorosamente naturale) gli sia più lieve di quanto non sia stata la vita che hanno fatto sopportare ad altri.
(21 marzo 2023)
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