di Giovanna Di Rosa
“Andremo a cercare gli scafisti in tutto il mondo”, è il nuovo slogan della destra che combatte l’immigrazione clandestina, basta che non sia quella che raccoglie pomodori nel meridione d’Italia a pochi euro all’ora e che fa tanto comodo sennò col piffero che raccogli i pomodori e poi te li trovi in tavola.
Apre e chiude con il roboante melonismo, con conseguente frase atta a scaricare le responsabilità dal ministro Piantedosi che poverino non ne poteva più e “Non poteva fare di più”. La presidente del Consiglio in passerella a Cutro almeno il minimo sindacale doveva offrirlo, non che il minimo sindacale sia grancosa parla di “un decreto contro la tratta degli esseri umani. Andremo a cercare gli scafisti in tutto il mondo, per loro pene fino a 30 anni” – a meno di non prenderli, perché può anche succedere – e poi dopo le numerose tensioni coi giornalisti, perché a Meloni le domande scomode piacciono poco, in coerenza con lo sdoganatore di tutte le destre Berlusconi – la presidente del Consiglio ha pronunciato la fatidica frase: “Dall’Europa aspettiamo una risposta concreta”, non si capisce se si riferisce a quell’Europa che vede nel suo amico Orbán il presidente che blocca ogni possibile sviluppo delle politiche europee sui migranti. Ma nella foga del momento se ne deve essere dimenticata. Come non capirla…
Poi il capolavoro della grande magnanimità della destra che dio ce l’ha data e guai a chi ce la tocca: Meloni presidente inviterà a Palazzo Chigi le famiglie delle vittime. Che naturalmente non aspettavano altro [sic] che ammirare lo sfavillìo delle italiche istituzioni nel bel mezzo del gelido inverno provocato dalla morte dei loro cari. Capiremo così se il governo Meloni ha anche poteri taumaturgici, oltre a una faccia tosta davvero poco invidiabile.
Con il contorno di lancio di peluche contro le auto di Salvini e Tajani (in rigoroso ordine alfabetico) da parte di manifestanti, scritte contro il ministro dell’Interno subito cancellate, e contestazioni in piazza (che proseguono mentre scriviamo), si è chiuso mestamente il demagogico e un po’ patetico spot elettorale di un governo che non sa dove andare e irrigidisce, a parole, le sue posizioni. I fatti fanno acqua da tutte le parti – le è persino toccato dire, dicono i maligni, che le toccherà fare accordi bilaterali con altri paesi. Non si capisce se per andare a cercare gli scafisti in tutto il mondo o ribadire gli accordi fallimentari grazie ai quali gli scafisti e i trafficanti di uomini sono diventati le potenze che sono oggi. Nel silenzio generale. Anche in questo caso sarà necessario non ascoltare le parole che dicono, ma fare attenzione a ciò che (non) faranno.
(9 marzo 2023)
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