di Giovanna Di Rosa
Comincia a sentirsi una certa aria di delusione nei confronti di questa destra miracolistica che, come era prevedibile, non sta facendo quasi un accidente – nel quotidiano, diciamo, mica solo rispetto ai fuochi d’artificio da campagna elettorale dove avevano promesso 180 miliardi di miracoli a deficit.
L’iperattivismo matteiano della presidente del Consiglio che scorribanda missioni da un’Algeria alla ricerca di gas (che arriverà dal 2025, accordo pare già raggiunto da Draghi ma potremmo sbagliarci), a una Libia anarchica alla ricerca di accordi sui migranti, poco aggiungono allo sfacelo di un compagine disordinata e boccalona che promette tutto dal 1994 e non mantiene niente (coperte corte per 30 anni e sinistre così spudorate da fare addirittura opposizione: una gran sfiga, diciamo)…
Ed è politicamente triste vedere Meloni fare dichiarazioni di possibili accordi sui migranti col governo libico (quale governo? quello centrale? quello riconosciuto dalla comunità internazionale? quello riconosciuto dalle bande tribali? quello che invece fa affari con i trafficanti di esseri umani nigeriani o ghanesi o chissà da dove vengono? quello che non sa cosa succede in Burkina Faso? di quale governo parla?), perché accordi sui migranti con la Libia non se ne fanno essendo in quel territorio impegnati, nel silenzio del Governo centrale ammesso che ne esista uno che abbia potere, coi denari europei, a costruire campi di concentramento dove stiparli in condizioni inumane, quei migranti, così da ricattare da un lato le loro famiglie d’origine e dall’altro l’UE. Qualcuno del governo con libertà di parola vada a parlare con qualcuno di loro, conti i segni dei bossoli da tiro al bersaglio al negro sui loro corpi, e ne riferisca. Magari serve anche agli Italiani tutti.
Ai capolavori di diplomazia per la stampa main stream si aggiungono poi le dichiarazioni tutte leghiste del quasi onnipotente ministro Giorgetti, il ministro dell’economia e del “credo che le bollette diminuiranno a febbraio”, che in pochi giorni ha creato le bollette meritocratiche e la supposizione che i prezzi per famiglie e imprese diminuiranno da febbraio (tra 72 ore, insomma). Posto che Giorgetti non può essere nemmeno sicuro che tra 72 ore sarà ancora Ministro, per come vanno le cose in questo paese, si nota una certa stanchezza nei confronti di quell’annuncite che dura, anche lei, dal 1994 e alla quale mai o raramente ha fatto seguito un’azione coerente e si ha la sensazione che la coalizione guidata da Meloni stia maledicendo il momento in cui ha vinto le elezioni nonostante Calzolari dica che “Va tutto bene, ma non abbiamo saputo raccontare ciò che abbiamo fatto”.
Anche questo si sente dal 1994, e Berlusconi lo diceva meglio; Meloni da parte sua, appena tornata dalla Libia (presumibilmente a mani e borsetta vuote), dice che “L’Europa deve fare di più”. Allora vada a Bruxelles, cosa ci va a fare in Libia?
Così allegramente si compiono i primi cento giorni del governo della Solita Solfa, ché sempre la solita solfa è con le destre a Palazzo Chigi; e ascoltando la gente comune per la strada, quella che non ha un soldo in tasca e che si arrabatta come può, si percepisce come anche coloro che li hanno votati per trent’anni nel loro piccolo si incazzino. Ma a Roma sono così impegnati a trovare giustificazioni al loro non fare da dimenticarsi che potrebbero mettere in atto, semplicemente, tutto ciò che hanno gridato quando stavano all’opposizione. Certo, quando governavano gli altri erano incapaci, ora che governa Meloni è la coperta ad essere corta.
(29 gennaio 2023)
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