di Giancarlo Grassi
Se non fosse quasi incredibile, vista la statura del personaggio, la sua grande cultura giuridico-politica e istituzionale, i ruoli importantissimi rivestiti all’interno del quadro istituzionale fino all’investitura a ministro fortissimamente voluta dalla presidente del consiglio Meloni, diremmo che al ministro Nordio sia sfuggito qualche passaggio.
Il sospetto viene dopo avere ascoltato le dichiarazioni sulle intercettazioni, rivoltate e ricucinate in alcune salse diverse, con smentite e riconferme ed opportune traduzioni e ri-traduzioni dai traduttori simultanei interni ai partiti di governo, sulle intercettazioni e sui mafiosi che non parlano (e magari non vedono e non sentono, proprio come certi governi) in una interpretazione dell’agire mafioso perlomeno peculiare.
Parrebbe infatti che la pericolosissima infiltrazione mafiosa messa in luce dal processo Aemilia (‘ndranghetista, nel caso specifico, ma è solo un esempio) sia un episodio isolato e che la vera narrazione legata alla mafia sia quella legata ai trojan, ai mafiosi che al telefono non parlano e via raccontando. La questione è delicatissima, considerando la statura del personaggio che la agita con dichiarazioni discutibili, e ha messo in allarme Fdi, Lega e altri cespugli filo-destristi – che non si sa mai che alla premier non serva una spalla su cui piangere quando arriveranno i veri tempi dura…. Intanto i mal di pancia aumentano.
(20 gennaio 2023)
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