di Daniele Santi
Quello che mancava a questi giorni convulsi nei quali anche sul prezzo della benzina si gioca a dire e fare la qualunque era l’indignazione dei benzinai, che divorati da un eccesso egopatico inaspettato e incontrollabile, decidono due giorni di sciopero a causa del “fango su di noi” che inaspettata sofferenza psicologica ha provocato, insieme allo svuotamento del portafogli degli Italiani (ascoltate il commento in podcast).
Dopo le nuove misure del governo Meloni, un insperato ed irrinunciabile mix di genialità e fantasia a sfondo demagogico ottimo per l’avanspettacolo meno per un governo che voglia chiamarsi tale, ecco i gestori delle pompe di benzina alzarsi in tutta la loro dignità per porre fine a una “ondata di fango” contro onesti lavoratori e per ristabilire la verità. Insieme allo sciopero previsto per il 25 e 26 gennaio prossimo verrà avviata anche una non meglio precisata campagna di controinformazione e un presidio sotto Montecitorio. Per non farsi mancare niente. Ecco quindi chiarito a cosa servono le misure governative: gestori delle stazioni di servizio sulle barricate e consumatori che oltre a leggere cartelli informativi non vedranno nessun intervento sui prezzi, almeno fino ad ora.
Ma il governo Meloni è quello delle sorprese e sa quello che serve al paese, vedi legge sui rave fondamentale per calmierare i prezzo, quindi toccherà stare a vedere cosa saranno capaci d’inventarsi da qui al 25 gennaio.
(12 gennaio 2023)
©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata