di Claudio Desirò
Man mano che la procura belga avanza nell’inchiesta relativa al cosiddetto Qatar-gate, si sgretola la presunta superiorità morale delle istituzioni europee rispetto alle corrispettive nostrane, tanto vituperate.
Valigie piene di contanti, finte buste paga e spese gonfiate all’inverosimile, sembrano essere state, per molto tempo, il modus operandi con cui venivano pagati i servigi resi da molti eurodeputati al soldo di Paesi extraeuropei per tutelarne gli interessi.
Oltre al Qatar, pare che anche il Marocco abbia utilizzato questa forma molto poco diplomatica per tutelare i propri interessi in seno all’Unione Europea. Una rete di eurodeputati, forse 60 o più, comprese alte cariche, pronta ad influenzare le decisioni e le politiche comunitarie in cambio di denaro e vacanze di lusso, con buona pace degli interessi dell’Europa e dei cittadini europei.
Un sistema che sembra molto ben consolidato e radicato attraverso il quale gli interessi di Paesi stranieri venivano indebitamente rappresentati in seno alle più importanti istituzioni europee, su cui ora si allungano pesanti ombre. Già, perché se le politiche dell’Unione Europea sono state così facilmente influenzabili attraverso tangenti dai due Paesi in questione, la possibilità che anche altri Paesi, ora come in passato, abbiano potuto utilizzare la stessa via, si fa sempre più concreta. Ed il pensiero non può non correre, ad esempio, ad un altro Paese in cui la corruzione è fatto quotidiano e da cui l’Europa, con le proprie politiche, si è resa totalmente dipendente in campo energetico: la Russia di Putin.
Un danno di immagine per un’intera Unione che già non godeva dei massimi livelli di stima da parte di una buona parte di cittadini europei, soprattutto in un momento di difficoltà economica in cui, le stesse istituzioni europee, rispondono con aumenti dei tassi di interesse e con il teatrino infinito sul tetto al prezzo del gas.
Mentre i cittadini europei si ritrovano a dover fare i conti con una grave crisi economica e sociale, si scopre che sulle loro teste passavano sacchi di banconote utilizzati per incentivare scelte politiche che nulla avevano a che fare con i loro interessi.
Un’Europa accusata più volte di non essere quell’Unione che noi tutti avremmo voluto e divisa sugli interessi dei singoli Stati Membri, ma che si scopre unita nella rete del malaffare dell’Europarlamento, quando si tratta di creare un meccanismo profumatamente oleato per tutelare Paesi terzi.
Mentre l’Europa polemizza con il tetto al contante deciso in Italia, si scopre unita per fornire un tetto caldo alle mazzette in contanti. Mentre la sinistra italiana polemizza sul limite POS, alcuni suoi rappresentanti non si fanno scrupoli a trovare posto a valigie di contanti sotto il proprio tetto. Ma si sa, parliamo di politica e pop corn.
(16 dicembre 2022)
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