di Redazione Internet
La Corte UE ha stabilito che se sul web compaiono informazioni inesatte su di noi che possono danneggiarci Google (o qualsiasi altro servizio come Google) deve cancellarle dal motore di ricerca, anche senza l’intervento di un giudice. Il diritto potrà esercitarci semplicemente convincendo Google dell’inesattezza, anche parziale, dell’informazione che ci riguarda.
La decisione è stata presa dalla Corte di Giustizia europea nella giornata dell’8 dicembre e va a potenziare il “diritto all’oblio” previsto nelle norme europee, cioè il diritto ad ottenere la cancellazione dei propri dati personali a tutela della propria reputazione. Ora il diritto viene esteso e ci sarà la possibilità di chiedere a Google (o Yahoo, o altri motori di ricerca e siti analoghi) di non fare apparire nel motore di ricerca risultati riguardanti la propria persona. Google deindicizzerà i risultati e le pagine web corrispondenti non appariranno più nei motori di ricerca.
(8 dicembre 2022)
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