di Giancarlo Grassi
Continua la strategia salviniana del ministro dell’Interno che soffia sul fuoco dell’intolleranza contro l’Altro mettendo al centro dell’attenzione politica quello che chiama “il sistema di accoglienza dei migranti in Italia”, sciorinando cifre che a nulla servono, dal punto di vista del dare soluzione ai veri problemi dell’Italia a mo’ di coperta di Linus affinché gli Italiani si soffermino, continuino a soffermarsi su problemi Altri essendo i governo degli ultimi decenni, soprattutto quelli delle Destre miracolistiche, incapaci di risolvere qualsivoglia problema.
Per Piantedosi l’Italia “attualmente ospita 104.000 persone, è in sofferenza con difficoltà ad assicurare condizioni di vita dignitose e integrazione e il 57% delle richieste di asilo presentate nel nostro Paese ha ricevuto il diniego a conferma del fatto che la maggior parte di coloro che sbarcano via mare è migrante economico e dunque non ha titolo a rimanere sul nostro territorio nazionale”. La responsabilità non è di una legge sull’immigrazione, voluta dalla Lega e calmierata da Gianfranco Fini che rende praticamente impossibili sia la reale integrazione che i rimpatri, ma è delle Ong le quali, secondo Piantedosi e la sua fantasiosa ricostruzione ad uso politico della realtà basata su dati veri, sarebbero “elementi di attrazione”. Cioè il migrante, che evidentemente non ha cervello, sceglie di rischiare la vita in mare e di morire annegato perché certamente da qualche parte ci sarà un Ong che viene a soccorrerlo. Siamo alla politica della Fata Turchina.
Naturalmente ci sono altre responsabilità e sono quelle del “meccanismo di redistribuzione che non decolla visti i numeri dei trasferimenti dall’Italia, solo 117 a fronte dell’impegno di 13 Stati ad accogliere 8.000 persone”. Dunque per il ministro dell’Interno folgorato sulla via di Salvini bisogna cercare un “dialogo costruttivo” come insegna il segretario leghista quando scrive su Twitter che con la Francia l’aria è cambiata e si scatena il caos diplomatico che abbiamo visto.
Eccole le destre dei miracoli ed ecco i suoi rappresentanti: tante parole, promesse che on si possono mantenere, soluzioni verbalizzate con paroloni e giri di parole e alla fine la sostanza è sempre quella: la colpa è di qualcun altro.
(16 novembre 2022)
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