di Giovanna De Rosa
Il titolo che riportiamo è una dichiarazione che Meloni non ha mai rilasciato (potremmo quindi auto-denunciarci come produttori di notizie di fanta-politica, se non vi avessimo avvertito prima), e che non rilascerà mai perché, oltre ad essere impopolare, oltre ad essere Meloni profondamente anti-migranti e non è una novità, è una dichiarazione che racconterebbe una verità che non va raccontata.
Salvini sta infatti disegnando il governo secondo lui e, apparentemente, Meloni non può, o non vuole, arginarlo; è lui, con le sue continue fughe in avanti, con le sue dichiarazioni in libertà, con i suoi post, con i suoi tweet, con le sue decisioni transministeriali ad essere responsabile, in ultima analisi, persino di ciò che sta succedendo tra Italia e Francia. E la cosa è seria perché nessun politico di questo governo dice ciò che succede sul serio, in Italia e fuori; nemmeno il ministro della difesa Crosetto parla della presenza delle milizie Wagner, al soldo di Putin, ai confini con il Kosovo, che sarebbe ad esempio notizia seria che il governo Meloni, che ha al ministero della Difesa uno dei pochi rappresentanti ragionevoli della sua trista rosa di rappresentanti, dovrebbe rendere noto.
Cosa vogliamo dire? Nulla di diverso da ciò che stiamo scrivendo dal giorno dell’insediamento di questo governo (e anche da prima, qui un commento del nostro Giancarlo Grassi sul nostro quotidiano Scandianonotizie.it): Meloni non affronterà, perché non ne ha le forze pratiche, nessuno dei problemi seri di questo paese se non con misurette svendute come soluzioni miracolistiche e nasconde preventivamente ciò che non farà usando i soliti mezzucci delle destre fascistoidi: propaganda, dito puntato contro le minoranze e contro i migranti. Niente di nuovo sotto il sole.
Come vedete il nostro titolo, irrealistico e composto di parole che Meloni mai ha pronunciato non è meno vuoto della propaganda elettorale da 180 miliardi di euro con misure promesse che non vedranno mai la luce, e miracoli promessi che non avverranno mai. Stessa fuffa, mezzo gaudio.
(13 novembre 2022)
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