di Giovanna Di Rosa
Il linguaggio è del presidente “che non deve chiedere, mai” così quotidianamente, o almeno dopo ogni decisione per quanto non solo discutibile, ma fuori da ogni logica, lei si dichiara “fiera”. Bisognerà vedere se ora posterà anche un “fiera” della sua ministra del Turismo, alla quale è caduta una trave in testa. C’è quasi da giurarci.
Per ora il ciclone è scatenato dall’insensata legge anti-rave, scritta come peggio non si potrebbe e che rappresenta soltanto l’ultimo dei capolavori del nuovo ministro dell’interno, l’ultimo in sette giorni. Secondo lei, con il decreto anti-rave “l’Italia non sarà più maglia nera della sicurezza in Europa”. E dire che frequenta la Spagna, per scopi politici noti, paese che anche da questa parti conosciamo bene e che quanto a insicurezze non scherza, ma sono dettagli.
Dettagli come la scure sulle povertà che piove dall’alto dello scranno di Palazzo Chigi; la scure sulle liberà individuali del governo delle Bandierine del quale il decreto anti-rave rischia di essere solo l’anteprima; dettagli come l’inflazione al 12% e la mancanza di lavoro per la quale Meloni la presidente non trova, per ora, altra soluzione che non sia evitare di rinnovare i contratti ai navigator e tagliare reddito di cittadinanza e sussidi vari; dettagli come il caro-vita, come il caro-elettricità, come il caro-gas, sono nulla di fronte all’importanza di fermare i rave con un decreto legge scritto peggio senza nemmeno pensare a come possa avere fatto il Prefetto di Modena a fare sgomberare tremila persone in poco tempo senza che ci sia un solo accenno al disordine. Priorità si scelgono con attenzione: e il decreto anti-rave non è stato un caso. Basta aspettare. Così come la propaganda elettorale, sono sempre in campagna elettorale, che mira a cancellare il covid a favore di una realtà parallela mutuata da Fratelli e Sorelle d’Italia.
Del resto quando non hai soldi per mantenere i 180miliardi di euro di promesse elettorali che hai fatto, la propaganda è l’unica via possibile.
P.S. Se le opposizioni fossero tali hanno la prima occasione per impallinare il governo al Senato. Non che piaccia suggerirglielo…
(2 novembre 2022)
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