di G.G.
Non sono bastate, nella seconda e decisiva tornata elettorale, le minacce di morte a Lula Da Silva, non sono bastate le minacce di morte e di pestaggi a chi si recava a votare, non sono bastati gli oltre 500 blocchi stradali per impedire all gente di recarsi ai seggi, non è bastato Bolsonaro, la destra filo-trumpista del presidente ora asserragliato nel palazzo presidenziale di Brasilia perché ha deciso di non riconoscere il risultato fin quando non gli venga voglia di farlo, ha perso.
Con lui perde tutto un profilo di destre anti-ambientaliste, omofobe, fascistioidi quando non propriamente fasciste, violente, negazioniste, razziste e perdono molti politici occidentali che hanno guardato a Bolsonaro come un possibile alleato, Salvini in testa che non perde solo in Italia ma perde con ogni alleato al quale dà la sua fiducia. non che ci sia causa-effetto.
A scrutini definitivi Lula Da Silva 50,9% e Bolsonaro 49,1%. Il resto è trumpismo dei più estremi e pericolosi con il presidente sconfitto che non riconosce la vittoria dell’avversario.
(31 ottobre 2022)
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