di Daniele Santi
La materia di studio è il granito, materia rocciosa grazie alla quale le destre di questo paese si sono sempre potute definire una massa unica, per quanto informe, di idee non applicabili, di slogan all’insegna del prendiamoci in giro, di slogan mal partoriti. L’aria è cambiata. Il granito si è sciolto in lava incandescente di fronte al vulcano Berlusconi bravo e buono quando comandava lui e diabolico oggi che l’ha fatto fuori una donna.
Scrivevano che il rischio era che non ci fosse governo (e tutti i gatti buuuuuuhhhhh); scrivevamo che non avrebbero potuto sopportare che a comandare fosse una donna (e tutti i gatti buuuuuuhhhhh); scrivevamo che il filo-putinismo era palese in queste destre e che alla fine Meloni sarebbe stata la vera governista di fronte ad una banda di allegri suonatori sgovernisti che avrebbero dato la colpa al PD.
Gli amici non dicono mai “Avevo ragione”, ma le cose sono lì: sotto gli occhi di tutti Berlusconi in due giorni ha fatto a pezzi il governo ancora da formare tanto da spingere Meloni ad affermare: o atlantisti o niente governo “a costo di non fare un governo“. Eccola, alla prova dei fatti, la destra sgovernista che è tutta un granito nelle parole e tutta una mollezza di disunità nei fatti.
Nel frattempo l’Italia aspetta un governo. Se si sono pentiti di avere vinto le elezioni lo dicano e si chiama un tecnico. Tanto toccherà aspettare poco.
(20 ottobre 2022)
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