di Daniele Santi
Lo sfondone del leghista ex sportivo folgorato sulla via di Salvini, quello che in soldoni recitava togliamo un po’ di soldi alla sanità per darli allo sport (cosa che se non ricordiamo male già fece Berlusconi nel 2011, poco prima delle dimissioni di quel governo di cui, va ricordato, Meloni era ministra), è stato risolto dando la colpa al PD.
Sì, non è stata pronunciata una proposta irricevibile, oltre che irripetibile, ma sono state le parole del Mastrangelo già pallavolista ad essere travisate dalla sinistra e dal PD, e forse da alcune centinaia di migliaia di persone all’ascolto di Radio Capital (c’eravamo anche noi) che, travolte dall’acume dell’ex sportivo ora leghista d’assalto, non si sono rese conto non soltanto dell’arguzia della trappola, ma anche di ciò che realmente il leghista diceva.
Va ricordato che la vera realtà delle parole del leghista non è ciò che dice, ma ciò che voleva dire e che gli altri, di solito il PD, gli mettono in bocca per pura propaganda; che è un po’ ciò che succede in Russia – guarda un po’ – quando si invade un paese si dà la colpa al paese di essere invaso. Per citare una vignetta di successo, la piantino gli ucraini di scagliare palazzi contro le bombe russe. Per quanto irriverente possa sembrare, e non lo è essendo soltanto la descrizione di una precisa strategia propagandistica, quello è il gioco: io lancio la bomba ma la fai esplodere tu ergo, tu sei responsabile perché non hai capito che era una bomba.
Così il Mastrangelo già pallavolista non è mancato all’appuntamento col dito puntato, rispettoso dell’insegnamento del Salvini che lo folgorò sulla via della politica leghista fino a farlo celebrare come responsabile sport del suo partito certo che il pupillo non avrebbe risparmiato proposte indimenticabili.
(28 agosto 2022)
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