di Daniele Santi
La questione è serissima e se le indiscrezioni riportate da il quotidiano La Stampa fossero vere anche in minima parte saremmo di fronte a qualcosa di profondamente inquietante: al solito Salvini liquida tutto in diretta televisiva su La7 con poca eleganza e la consueta caustica sciatteria citando a sproposito la propaganda di “sinistra” e la “politica seria”, che sarebbe la sua.
Ma è stato il suo partito a firmare un accordo di collaborazione politica con quello di Putin, non il PD, accordo che non si sa se sia ancora valido – Salvini di ce di no. Ciò che viene fuori è che ci sarebbe un ipotetico sostegno di Salvini alla volontà russa di intromettersi nella politica italiana, con il funzionario dell’ambasciata russa in Italia Oleg Kostyukov in primo piano: cosa che sarebbe gravissima. Scrive infatti La Stampa che nei colloqui segreti di fine maggio il funzionario dell’ambasciata russa Kostyukov domandò all’emissario di Salvini: i ministri leghisti sono intenzionati a dimettersi?
E ci sarebbero documenti dell’intelligence a provarlo. Ora si dovrà mettere di mezzo il Copasir per andare a capire quanto c’è di vero, e Salvini potrebbe – per una volta – evitare di sventagliare accuse sulla sinistra e spiegare cosa c’è di vero e di falso in questo rapporto tra la Lega di Salvini e la Russia di Putin. Permetterebbe così alle autorità competenti, anche a loro, e al popolo di cui tanto si riempie la bocca, di capire. ma come per i famosi 49 milioni desaparecidos non ci si aspetta più chiarezza di tanto. Toccherà, per l’ennesima volta, stare ad aspettare. Magari per niente.
(28 luglio 2022)
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