di Daniele Santi
Insomma dopo il patatrac elettorale di capitan papatum arrivano le misure di tutela da parte della Lega governista, quella a firma Giorgetti-Fedriga-Zaia che avevano già richiamato all’ordine il figliolo scapestrato il quale, saggiamente, ha pensato di autodispensarsi dalla decisione univoca proponendo la “cabina di regia”.
In realtà siamo più propensi a pensare che gli sia giunto un inarrestabile “o così o pomì”, ma di ufficialmente ufficiale non c’è nulla dunque ciò che raccontiamo niente è se non farina del nostro sacco. O no? Vediamo un po’.
Dal tragico mojito del Papeete Salvini non ne ha imbroccata una. Poi sono venute le opposizioni condite da eccessi no-vax non graditissimi perché Veneto, Friuli e Lombardia erano messa a dura prova dall’altissimo numero dei contagi; poi nuovo miracolo italiano di Renzi che spariglia di nuovo le carte e riesce a far fare l’ennesima capriola (in barba ai loro elettori) a quei confusionari del M5S che riescono a fare tre governi consecutivi alleandosi con tutti coloro che in campagna elettorale avevano venduti come quelli con i quali il M5S mai! avrebbe governato; così anche Salvini entra nel governo Draghi, governo di larghissime intese e riesce, con i suoi continui andirivieni dentro e fuori il governo, convinto che la strategia dello stare al governo ma anche all’opposizione avrebbe pagato, a perdere tutte le elezioni possibili, a precipitare nei sondaggi con percentuali di consenso potenziali al di sotto di quelle del 2018 e quindi a scivolare, nei voti reali alle amministrative, abbondantemente sotto la soglia del 15% che gli attribuiscono i sondaggisti, voto più voto meno.
Ce n’è abbastanza per una “cabina di regia”, e anche per due o tre. E c’è persino di afferma che Giorgetti sarebbe lì lì per lasciare una Lega trascinata da Salvini alla deriva. Secondo l’Adnkronos che cita fonti parlamentari Giorgetti starebbe infatti pensando al progetto governista, a un rassemblement che punterebbe a tenere insieme quelle forze che puntano tutto sulla governabilità, sull’Europa e sulla fedeltà atlantica. Oh certo, a parole anche Salvini punta tutto su quella roba lì…
(30 giugno 2022)
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