di G.G.
Qual’è il nome di quel collante che tiene avvinghiati alla poltrona anche quando te ne vai dal movimento che ti ha eletto e dopo avere invitato altri fuoriusciti a farlo? Lo sappiamo, ma non lo diremo perché lo hanno già gridato peggio tutti coloro che oggi escono dal M5S facendo esattamente il contrario di ciò che hanno predicato.
Ultimo della serie quel Giarrusso dalla verginità inviolabile che, ex Iena televisiva, oggi è pronto all’addio e alla fondazione di un Movimento tutto suo, come da annuncio televisivo. Alle sue dimissioni dal movimento che lo ha eletto non ha fatto nemmeno lontanamente accenno, pur essendo lui quel fustigatore di malcostumi (mezzo gaudio) che se la prendeva con i fuoriusciti dal M5S i lasciare la poltrona, accusandoli di essere dei “voltagabbana” e invitandoli con maschia veemenza a dimettersi per restare”coerenti con i valori del Movimento”.
L’Adnkronos scrive di avere visionato i vecchi post delle chat in cui Giarrusso invitava i fuoriusciti ad andarsene e testimonia la “rivolta nelle chat romane e in quelle dei consiglieri M5S siciliani contro Dino Giarrusso“, chat nelle quali rimbalzerebbero i vecchi post giarrussiani accompagnati da commenti al vetriolo, esaltanti l’addio, inneggianti al “un traditore in meno” e via grillineggiando.
Veramente un luogo invidiabile, lo spazio virtuale e politico del M5S, dove la sincerità, la coerenza e l’onestà predicata agli altri come da finte coordinate francescane, hanno lasciato dal giorno dopo spazio ai coltelli che i 5 Stelle hanno sempre voluto tenere nascosti, per vendersi diversi tra gli uguali. Al momento Giarrusso è ancora a Bruxelles e mantiene la sua carica. Pare che anche Conte gli abbia detto, cortesemente, di dimettersi.
(25 maggio 2022)
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