di Giovanna Di Rosa
Prima sbatte le porta in faccia all’UE bloccando l’embargo alla Russia e poi rende noto che dalla mezzanotte del 25 maggio l’Ungheria sarà in stato d’emergenza per “difendere” il paese vista la situazione internazionale. Anche Orbán sembra avere concluso la sua giravolta illiberale, dopo avere vinto le ultime elezioni, dopo l’invasione dell’Ucraina dal parte del sodale russo il presidente ungherese chiude l’Ungheria e i suoi abitanti sotto lo “stato di emergenza”.
Misura che significa, in tempi di guerra, che il presidente in carica può fare quello che vuole. Ma lui lo giustifica splendidamente parlando della guerra come di “una minaccia costante per l’Ungheria” sia “fisica” che dal punto di vista della “sicurezza energetica e finanziaria dell’economia e delle famiglie”. Per la sicurezza delle famiglie ucraine dunque Orbán dichiarerà la legge marziale alla mezzanotte del 25 maggio, decisione che “consentirà al governo di proteggere l’Ungheria con tutti i mezzi possibili”.
Dal presidente ungherese che vanta convergenze politiche di un certo peso con Meloni e Salvini è lecito attendersi altre sorprese.
(24 maggio 2022)
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