di Redazione Politica
La Germania non si sente molto bene ed è l’ultima cosa di cui l’Unione Europea aveva bisogno, in un momento come questo. Dopo l’intervista nella quale l’ex cancelliere Schroeder ha chiarito di non avere nessuna intenzione di lasciare i suoi incarichi nei colossi energetici russi, una presa di posizione vergognosa, ci sia consentito scriverlo, la copresidente dei socialdemocratici Saskia Esken chiede che Schroeder lasci l’SPD.
Secondo Esken l’ex cancelliere “dovrebbe lasciare il partito dei Socialdemocratici, la sua difesa di Vladimir Putin contro l’accusa di crimini di guerra è semplicemente assurda“. Schroeder, presiede il consiglio di sorveglianza di Nord Stream e di quello del gruppo petrolifero Rosneft ed è candidato ai vertici di Gazprom, e sarebbe quindi stipendiato da Putin. Schroeder ha dichiarato che potrebbe lasciare i suoi incarichi solo se “Putin dovesse tagliare il gas a Germania e Europa” e non credere che “l’ordine del massacro di Bucha sia arrivato dall’alto”.
Dall’inizio della guerra si moltiplicano, anche dentro l’SPD, le richieste ufficiali (e non) a Schroeder di rinunciare ai suoi incarichi, ma lui non arretra: i socialdemocratici sono incalzati anche dalla CDU, che ha chiesto l’espulsione di Schroeder, una “procedura lunga e complicata” secondo quanto dichiarato dalla copresidente Esken. Furiosi anche gli Ucraini. Per il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko “Se Schroeder continua a incassare milioni dal criminale di guerra del Cremlino come lobbista” scrive Tgcom24 “si deve pensare di congelare i suoi conti e gli Usa potrebbero inserirlo in una no fly list”.
(26 aprile 2022)
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