di Paolo M. Minciotti
Sono passati appena un paio di giorni dall’episodio vergognoso dei ventisette disabili ai quali, nonostante la prenotazione del posto, è stato impedito di sedersi; episodio che ha visto le Forze dell’Ordine e il personale ferroviario del treno Genova-Milano ugualmente impotenti di fronte alla protervia dell’abuso ed un altro episodio scuote le nostre ormai afone coscienze che sembrano avere deciso di abdicare alla civiltà, occupate nell’analisi (dis) funzionale di altri episodi scelti tra le migliaia di inutilità che ci circondano: poche ore fa un gruppo di giovani ha aggredito un’anziano per gettarlo in un cassonetto ed infine per postare il video su Tik Tok.
Come nel caso precedente commenti postumi, ma domande sui perché e i percome siamo diventati una massa di cialtroni incolti buoni solo a prevaricare il prossimo in nome del nostro divertimento, poche e per lo più ad uso elettorale – come nel tristissimo caso del Genova-Milano. Resta solo da affidare ogni possibile commento al più grande tra gli intellettuali malissimo compresi, quel Pier Paolo Pasolini che nei magnifici versi de La Ballata delle Madri raccontava, decenni fa, ciò che siamo oggi.
Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
– nel vostro odio – addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
E’ così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini.
(21 aprile 2022)
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