di Giovanna Di Rosa
Ecco l’ennesimo esempio di chi ci siamo messi in parlamento per poi incazzarcisi sopra e magari scriverci pure. Come se non fosse bastata la trionfale parata perfettamente preparata da Putin e televisata in diretta per il popolo russo, ora abbiamo anche gli ex-grillini che vogliono “l’audizione di Putin alla Camera”, come se le immagini di una guerra brutale ed ingiustificata non fossero sufficienti.
L’equidistanza è il loro credo, di questi ex-grillini, di cui nemmeno voglio fare nomi e cognomi, e anche dell’esperta tuttologa tale Cristallo, attivista politica, che dice cose che ex-grillini hanno già detto peggio. Le dice da Lilli Gruber che incoraggiamo a decidere di piantarla di invitare nella stessa puntata il meglio e il peggio. Legittimando il peggio presentando il meglio.
Dunque l‘ultimo auspicio del partito in (giustissima) caduta libera che ha portato in parlamento tutta l’impresentabilità possibile – in piena incoscienza, certamente – è portare in videoconferenza al parlamento italiano in seduta congiunta prima Zelenski e poi Putin, perché pensano “si debbano ascoltare le due campane”. Le chiamano campane. Citiamo l’Adnkronos. Luigi Di Maio si faccia sentire.
(18 marzo 2022)
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