di G.G.
L’oppositore Navalnyj sfuggito miracolosamente ad un avvelenamento e, non essendo stato possibile rinchiuderlo in una bara, chiuso in cella un anno fa e condannato a due anni e mezzo di detenzione per una vecchia storia giudicata “caso politico” dalla Corte dell’Unione Europea, ora rischia di avere una condanna ad altri 13 anni e mezzo di detenzione.
L’accusa è “frode” e “oltraggio alla corte” e, oltre ai tredici anni e mezzo di detenzione, la PM ha chiesto anche due anni di libertà vigilata e una multa di 1 milioni e 200mila rubli (circa 9.500 euro). In Russia la giustizia è, come vedete, una cosa seria: si processano gli oppositori mentre si radono al suolo paesi sovrani, con presidenti regolarmente eletti e si minaccia di attacco nucleare il resto del mondo.
(15 marzo 2022)
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