di Daniele Santi
Dunque la Russia è colpevole, ma bisogna avere buoni rapporti con la Russia perché sta in Libia insieme alla Turchia; bisogna pregare col pontefice per la Pace, ma solo perché c’è la Russia in guerra i migranti che schiantino in mare; le valutazioni sugli errori dell’occidente sulla Russia (perché l’Occidente è evidentemente altro da Salvini, come se lui non facesse parte di quella classe di Governo occidentale) si faranno quando taceranno le armi.
Con il suo “Dimo, Famo, Spaccamo” – perché a quello di riduce il suo inutile ciarlare del nulla dicendo tutto e il suo contrario, ospite da Lucia Annunziata a Mezz’ora in + il 27 febbraio – ancora una volta non ha detto nulla, ha girato attorno alle cose, ha trovato il modo, su splendido assist della conduttrice, di scagliarsi contro centinaia di migliaia di immigrati clandestini che non si sono mai visti. Riesce a dire “Non in mio nome” parlando di armi, armi letali (come se ci fosse un’arma che non è letale) e poi gli sfugge un “Sono favorevole alla reintroduzione del servizio militare” che gli costerà ulteriori punti nei sondaggi.
E poco prima, mentre parlava di pace contrito nel suo nuovo ruolo di padre spirituale, Salvini dimenticava di dire che la Lombardia è una delle regioni dove si producono più armi (sono tutte letali le armi, tutte) e che l’Italia è tra i maggiori esportatori di armi (sono tutte letali, le armi, tutte). Lui, filo-Putin fino a ieri, insieme a tutta la destra sovranista d’Italia, gioca l’ennesima figuraccia con messaggi vuoti urbi et orbi.
(27 febbraio 2022)
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