di Redazione Politica
E’ molto netta la posizione di Carlo Calenda, leader e segretario di Azione, rispetto alle cose da fare per contrastare l’avanzata dell’Oligarca per eccellenza che sta mettendo in pericolo le nostre democrazie occidentali, attaccandole pretestuosamente.
“Oggi la divisione è molto netta: ci sono, da un lato, le democrazie e, dall’altro, le autocrazie. Non possiamo più avere persone che flirtano con la Russia e con la Cina. Siamo in un campo, quello degli Stati Uniti, della NATO e dell’Unione Europea” ha scritto Calenda nella newsletter settimanale di Azione. Dopo “le fiaccolate” continua Calenda, ora bisogna “pensare a quello che può realmente condizionare Putin: sanzioni personali contro gli oligarchi e sospensione dal sistema di pagamenti SWIFT. Rischi commerciali per l’Italia? La Russia non è un grande partner commerciale, rappresenta circa l’1,6% delle esportazioni italiane. Ci sono però alcuni distretti – in particolare quello della calzatura nelle Marche – che esportano in Russia per l’80%. Dobbiamo essere pronti a intervenire con strumenti che aiutino le imprese e i distretti più colpiti. Sul turismo l’impatto potrebbe essere più significativo ma anche qui si può procedere con i ristori. Il vero problema è la questione energetica. Oggi noi prendiamo il 40% del gas dalla Russia e il 40% della nostra energia elettrica è prodotta da gas. Riteniamo che vadano riattivate, provvisoriamente, le centrali a carbone per ridurre la dipendenza dal gas finché dura questa crisi” anche se “siamo contrari all’uso del carbone in momenti normali”.
“Ogni volta che non si risponde con sufficiente durezza a un pericoloso dittatore” chiude così la Newsletter di Azione, “diventa più aggressivo. È il momento di finirla qua”.
(25 febbraio 2022)
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