di Giancarlo Grassi
Scrive France 24 che all’interno del delirante discorso tenuto dal presidente russo ai suoi sudditi per giustificare l’attacco all’Ucraina, era contenuta una frase che diceva che l’operazione era stata “lanciata per difendere i separatisti dell’est del paese”, già riconosciuti unilateralmente da Putin stesso qualche ora prima.
L’operazione militare lanciata da Putin dunque non è un’invasione, almeno nella versione del presidente invasore, ma un’operazione di difesa. Per questo dunque ha attaccato l’Ucraina da tutti lati possibili? Per difendersi? Per difendere i separatisti già riconosciuti del Donbass? Anche in Georgia e Crimea si è praticata un’annessione violenta per difendere i separatisti? E quali?
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (il suo discorso in russo ha profondamente scosso l’opinione pubblica del paese aggressore, e Putin avrebbe chiesto la sua testa) si è poi anche espresso pubblicamente parlando di sé come di un presidente che potrebbe essere destituito in 24 ore e morto in 72, e lo ha detto senza girarci tanto attorno. Le città hanno deciso il coprifuoco dalle 22 alle 7. Secondo il presidente statunitense Joe Biden, il suo omologo russo sarà presto “un paria” sullo scenario internazionale, mentre le prime sanzioni cominciano a fare il loro effetto. Le banche non dispensano più denaro dai bancomat, ma la notizia non è certa, e la borsa di Mosca ha perso il 38% (35% per altre fonti, oltre il 40% per altre). Ma siamo appena all’inizio. La guerra che il nostalgico Zar ha portato per la restaurazione del Patto di Varsavia, o Impero russo che dir si voglia, potrebbe durare molto a lungo anche se diversi quotidiani di lingua inglese in tutto il mondo cominciano già a parlare di profonde fratture tra lo Zar Putin e i suoi oligarchi.
(24 febbraio 2022)
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