di Giovanna Di Rosa
Scriveremmo “chiediamo per un amico” se l’espressione non fosse stata già vecchia, stantìa, inutile e ridondante nel momento in cui si è cominciato ad usarla, ma la domanda è seria. E ne parla, in altri termini, anche Vittorio Lussana nei suo Pensierini Romani. Siamo proprio sicuri, chiediamo ancora, che il paese non dorma di notte pensando a cosa faranno Hillary e Totti del loro matrimonio?
Noi no. Anzi, pensiamo il contrario. Al di là del titolo da rotocalco, al di là del famoso gioco adolescenziale del sapere dove lo mette chi (o a chi) quel bonazzo là; al di là di tutto ciò che si può immaginare, di tutte le congetture possibili, dei titoli roboanti, delle copie in stampa, dei direttori che sguinzagliano specialisti del gossip; di una certa stampa che ha una sua precisa utilità proprio nell’essere inutile e dire cose che non esistono, tacendo quelle che esistono – dimostrando così, quanto inconsapevolmente non sappiamo, la sua inesistenza di fatto; crediamo proprio che di ciò che succede ai due famosi anzi famosissimi profondamente non importi un accidenti a nessuno.
Ci spingiamo poi addirittura a scrivere che i due andrebbero lasciati in pace, assolutamente, famiglia inclusa, e sulla faccenda – vera o no – dovrebbe calare il silenzio ora et semper all’insegna del “riformiamoci e impariamo a fare il nostro mestiere senza farci i fatti degli altri” a tutti i costi.
Sarebbe tanto più bello smettere di guardare nelle camere da letto altrui e cominciare a far vivere le nostre di allegra vita… Anzi, sarebbero addirittura meglio.
(23 febbraio 2022)
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