di Giovanna Di Rosa
La vendetta delle Destre sconfitte si abbatte sullo Stato: Salvini e la sua Lega (che non è la stessa di Giorgetti e Fedriga o Zaia) a mettersi di traverso al Governo e Meloni che coi suoi Fratelli d’Italia decide di “depositare alla Camera una norma di rango costituzionale per sancire il divieto di rielezione del Presidente della Repubblica” perché perdere sportivamente è una cosa, ma perdere sempre è tutt’altra cosa.
Fratelli d’Italia, scrive l’Adnkronos, motiva la proposta con il fatto che “il Pd ha presentato un analogo disegno di legge, motivandolo con ragioni oggettive che spiegavano come i padri costituenti” considerassero la rieleggibilità del Capo dello Stato un fatto normale “ma a cui ricorrere solo in casi eccezionali come lo stato di guerra”. Questo almeno nella spericolata dichiarazione del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida il quale deve decidere: o la rieleggibilità “è un fatto normale” o si ricorre ad essa solo “in casi eccezionali come lo stato di guerra”.
Proposte veloci, insomma, solo quando c’è da evitare una possibile sconfitta futura causata dall’incapacità di uno schieramento granitico [sic], di trovare un accordo persino sulle cose più semplici, a testimonianza del disinteresse che queste destre nutrono nei confronti della stabilità dell’Italia che non passi dalla loro ideologia nostalgica e sovranista e dal loro verticismo in crisi.
(3 febbraio 2022)
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