di Daniele Santi
Una quarantina di applausi ad interromperne il discorso, qualche minuto di applauso alla chiusura del discorso, una dichiarazione ambigua di Meloni e il silenzio di troppi, unitamente ai commenti – che sembrano persino sinceri – di politici non strettamente legati all’azione di Governo, sono sufficienti. Non c’è bisogno che anche noi si dica la nostra…
O meglio si potrebbe dire, ma toccherebbe tornare alla figuraccia di un parlamento divorato dalle rivalità, dai personalismi, dall’impreparazione, dal dilettantismo e dall’egopatia e allora si perderebbe di vista il futuro che il Presidente ha tracciato con le sue parole del 3 febbraio, a Camere riunite e plaudenti.
(3 febbraio 2022)
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