di Giovanna Di Rosa
Ricorderete il Matteo Salvini trionfante che annunciava “A Milano non vinceremo, stravinceremo” e poi perse anche a Roma e Bologna e Napoli, ebbene è quello stesso Salvini che ha incoronato il Silvio per il Quirinale, ma che tre giorni dopo l’incoronazione ha già cambiato idea e ora assicura che ha “una candidatura convincente per molti, se non per tutti”.
Fai la giravolta, falla un’altra volta, guarda su, guarda giù e il Berlusca non c’è più: così è riassumibile la strategia politica pubblica del segretario della Lega sulla graticola. E subito dopo la proposta della candidatura che convincerà tutti è arrivato anche il diktat di Donna Meloni da Fratelli d’Italia che dall’alto del suo 4,2% parlamentare rimediato nel 2018 più qualche fuga verso i fratellici lidi di qualche esponente moderato fino al giorno prima che di fingersi moderato si è stancato, può permettersi di ricordare a Salvini: “Si decide insieme”.
Insomma la destra granitica che prende una decisione granitica al giorno, a volte anche due, e puntualmente cambia idea nel giro di una giorno, a volte anche un giorno e mezzo, dopo il convinto [sic] appoggio al Silvio per mere questioni di prestigio internazionale [sic] è già pronta ad archiviare il Patriarca e a sfornare un’altra, ennesima candidatura “convincente per molti, se non per tutti” invitando il Silvio a “decidere in fretta, magari entro venerdì” perché questa idea meravigliosa deve essere messa in atto.
Speriamo, per l’Italia, che questa destra capace solo a lanciare proposte impossibili per avere l’attenzione dei media, e sono anche bravi ad offrire un materiale di discussione che definire gustoso è un’offesa al peperoncino, faccia i conti e li faccia bene, mica per il famoso 1+1 che fa tre di grillina memoria, ma proprio per il futuro del paese Italia al quale a voce tanto tengono poi basta guardare i candidati che si scelgono, regolarmente perdenti.
(18 gennaio 2022)
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