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Berlusconi in Tribunale mentre le destre lo vogliono al Quirinale

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di Giovanna Di Rosa

Mentre la destra che si inventa un paese che non c’è racconta di volerlo al Quirinale a tutti i costi, e non è detto che non riesca nell’infausta impresa, le cronache giudiziarie e quotidiane raccontano un Berlusconi diviso tra il Tribunale e il Quirinale, proprio ciò che ci vuole per offrire un’immagine di decenza del nostro paese all’estero, decenza appena riconquistata grazie a Mario Draghi.

Il gennaio bollente dell’ex unto dal Signore, è fitto di appuntamenti: cinque giorni prima che i Grandi Elettori si riuniscano per cominciare a trombare candidati di plastica, Silvio Berlusconi sarà alla sbarra insieme ad altri 28 imputati per corruzione in atti giudiziari e induzione alla falsa testimonianza, questo il 19 gennaio a Milano: è il famoso Ruby Ter.

Il 21 gennaio il suo esercito di avvocati si sposteranno a Bari per l’udienza sul caso Tarantini dove addirittura la presidenza del Consiglio si è costituita contro Berlusconi. Il 26 gennaio poi, a urne presidenziali presumibilmente ancora aperte, data la quasi impossibilità di eleggere il presidente della Repubblica alla prima botta, viste le elezioni precedenti, l’esercito di avvocati correrà di nuovo a Milano nuovamente impegnati nel Ruby ter. Dopo gennaio ci saranno altri impegni nei tribunali di mezza Italia, come ricorda Repubblica, a Roma, a Firenze, a Siena.

E’ sempre Repubblica a ricordare che, nella malaugurata ipotesi che Berlusconi salga al Quirinale, le destre d’Italia potrebbero cavarsi la soddisfazione di avere il primo presidente della Repubblica “condannato in via definitiva per frode fiscale (2013, vicenda diritti Mediaset), costretto a districarsi tra quattro processi e sotto inchiesta per le stragi di mafia del 1993”. C’è da augurarsi che nemmeno gli scadenti ed inconcludenti disegni politici di questa destra che rincorre i sondaggi cambiando idea ogni cinque minuti, possano spingere i suoi esponenti fino a quel punto di non ritorno.

 

(5 gennaio 2022)

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