di Giancarlo Grassi
Scrive l’Huffinton Post che “L’archiviazione dell’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per la 33enne tedesca della nave Sea Watch dimostra che erano illegali i decreti con cui nel 2019 il governo Conte 1 chiuse i porti italiani”; l’Huffington Post non è un pericoloso quotidiano scritto da un covo di immigrati comunisti anti-Stato.
Scrive l’Art. 1 della Costituzione, troppo spesso citata a sproposito, che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione“.
Scrive l’Art. 54 della Costituzione, troppo spesso citata a sproposito, che “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.
Scrive l’Art. 3 della Costituzione, troppo spesso citata a sproposito, che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
L’Art. XII delle Disposizioni transitorie e finali della Costituzione stessa citano altresì che “E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista”.
In nessuno degli articoli citati, e nemmeno negli altri di una Costituzione che garantisce anche la libertà di espressione e di opinione in tutte le sue forme, viene citato lo squadrismo da social che può permettersi l’insulto libero verso chiunque, dalla Magistratura alla stessa Rackete, dall’intestatario della pagina social a chi ne prenda le parti.
Ci riferiamo, in questo caso, alla pagina Facebook di Luca Venneri, editorialista di questo quotidiano, spesso ospite del nostro programma in streaming La Vasca dei Pesci del martedì. Scrive ancora l’Huffington Post che “L’archiviazione dell’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per la 33enne comandante tedesca della nave Sea Watch dimostra che erano invece illegali i decreti con cui nel 2019 il governo Conte 1 chiuse i porti italiani alle navi dei soccorritori. L’archiviazione di Agrigento rappresenta la vittoria definitiva per Rackete, che era già stata prosciolta otto mesi fa dall’altra accusa: quella di resistenza a pubblico ufficiale e violenza a nave da guerra, per il presunto speronamento di una motovedetta nel porto di Lampedusa il 29 giugno 1919″. Speronamento presunto, per chi sappia leggere ed abbia avuto una buona insegnante alle elementari e testa sufficiente per seguirne gli insegnamenti, vuol dire che speronamento non c’è stato, ma che c’è stata un’accusa di speronamento di cui non ci sono prove. Chi ha lanciato l’accusa è noto. Non occorre ricordarlo qui.
Questi concetti che sarebbero tanto semplici per persone normodotate che capiscano anche ciò che leggono e non siano accecate da un odio inspiegabile, insostenibile persino per loro e certamente parte di un ben più profondo odio verso loro stessi che proiettano all’esterno, paiono invece diventare terreno fertile per lo squadrismo da social e per offese sempre più becere ed ingiustificate che si alimentano commento dopo commento e sfociano nel vilipendio senza nemmeno rendersi conto di sfiorarlo. Alcuni esempi sono riportati di seguito – cancelliamo nomi e cognomi, perché non vogliamo dare ulteriore visibilità a questi invisibili della ragione che non hanno altro mezzo che il manganello, per quanto virtuale.
Elemento numero uno. Non sanno di cosa stanno parlando, né di cosa stanno scrivendo, né come scriverlo – ed è evidente – né di cosa parlano. A spingerli al commento è l’odio verso una donna-simbolo che ha, evidentemente con azioni compiute all’interno del Diritto, messo a tacere un uomo che della protervia aveva fatto potere a sua volta sotto processo, per questioni legate al diritto del mare e a questioni umanitarie. Nessuno, che scriva o meno su questo quotidiano, tra i professionisti che conosciamo, si è permesso di contestare le decisioni della magistratura che hanno assolto l’atro protagonista di questa vicenda patetica giocata sulla pelle di chi stava crepando in mare. Naturalmente tutti coloro che hanno commentato il post pubblicato sulla pagina Facebook di cui sopra hanno una totale, completa ed approfondita conoscenza tanto della Costituzione come delle sue applicazioni, ma soprattutto del Diritto del Mare se si permettono di chiedersi come Rackete sia potuta diventare Comandante (studiando, sarebbe la semplice risposta, ma nella mente disturbata del complottista da social una risposta tanto semplice non ci sta). Risulta evidente come essi maneggino altresì perfettamente le leggi italiane e in modo così approfondito da non sapere riconoscere nemmeno la differenza tra l’esprimere un’opinione e il vilipendio alla Magistratura, ma non saremo certo noi a spiegargliela. Tocca poi sorvolare, anche se non fa piacere, sugli accenti saltati, sulle tanto peculiari sintassi, sulle personali forme grammaticali, sull’incapacità di formulare un pensiero che sorvoli l’odio e voli più alto. Non necessariamente a favore, più semplicemente: articolando un senso al veleno che si sputa.
Perché vedete, persino il veleno del cobra è sensato dal punto di vista naturale e addirittura i serpenti a sonagli prima di attaccare avvisano: se tanta saggezza regna persino negli animali, come può un simile odio animale stare dentro un corpo alto 180cm, quando va bene, che sputa insensatezze come se fossero necessarie al creato e che si ritiene civile?
Non ho approfondito abbastanza la materia per potermi permettere di contestare le sentenze dei giudici, del resto non ho mai frequentato i bar dove si inizia la contestazione a tutto cominciando dagli arbitri dando il via alla propria carriera di nessuno-Zelig cambiando le proprie sembianze in allenatore, calciatore, arbitro, giornalista sportivo, arbitro, calciatore, allenatore senza sapere un cazzo né dell’una né delle altre cose, quindi il puntare il dito non fa parte della mia cultura. Sono semplicemente stupito, e i colleghi della redazione con me, di vedere tanta gente che non sa nulla di quello che dice scrivere pubblicamente, con nome e cognome e fotografia, roba tanto insensata – e spesso perseguibile – per il semplice gusto di andare contro a tutto. Senza curarsi delle conseguenze. Per poi votare nello stesso insensato modo. O altrimenti usare il manganello. Virtuale, per ora.
“Ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare”: per la cronaca questa è la motivazione con la quale la gip di Agrigento Micaela Raimondo ha archiviato tutte le accuse a carico di Carola Rackete.
(26 dicembre 2021)
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