di Daniele Santi, #politica
Siccome politica non ce n’è, non c’è nemmeno a cercarla, non c’è idea di futuro e questa destra – quella a firma Meloni-Salvini in Italia e quella Le Pen-Le Pen-Maréchal (che è sempre Le Pen) in Francia – è sempre uguale a sé stessa, per diritto divino di essere vuota in Italia e per diritto ereditario al vuoto in Francia, non ci rimane che l’ironia a commentare l’incommentabile kermesse meloniana alla quale tutti, ma proprio tutti, hanno abdicato pro tempore, ricordando che tanto in Francia quanto in Italia quelle destre lì hanno sempre, nel momento cruciale, perso.
Quasi passato il volemose bene dei FdI eccoci dunque agli “auguri di buon compleanno” a Marion Maréchal, che è sempre una Le Pen anche se si fa bionda col cognome del marito, e appartiene sempre al Fronte Nazionale dei Le Pen.
Chi si aspettava un laboratorio politico che avesse a cuore l’Italia si è dunque sbagliato: alla kermesse meloniana ci si scambiando gli auguri di compleanno come se ci si amasse e come se si fosse amici portandoci a scoprire, e magari se n’è accorta anche Meloni, che nella politica europea di destra l’unica verità è che c’è sempre una bionda più giovane.
Tutto il resto sono grida, intolleranza, omofobia, nazionalismo gretto, razzismo e una leader che in tivù mentre un Luca Telese mostra immagini di navi che salvano migranti, alla domanda: “Li stanno salvando, vede?” ha il coraggio di rispondere “No”.
(11 dicembre 2021)
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