di Daniele Santi, #Politica
A destra sono alle prese con Berlusconi che scorribanda da un convegno all’altro per propagandare se stesso come prossimo inquilino del Quirinale. Inaccettabile, si potrebbe solo emigrare. Fingono pure, male, di esserne felici. Lui del resto insiste, si presenta ad Atreju – la benaugurante manifestazione meloniana che dimentica come il povero Atreju vide il suo cavallo sprofondare nelle sabbie mobili, non che sia un augurio, e che Atreju significava, nel libro La Storia Infinita, “allevato dalla comunità” non espelliamoli dalla comunità – e dichiara “Meloni fra i migliori ministri del mio governo”.
Il governo, per informazione, è quello dello spread a 522,11, se lei era la migliore figurarsi gli altri, e Meloni, nemmeno troppo tempo fa, aveva addirittura negato di essere stata ministra di quel governo. Cosa non si fa per la poltronissima.
Poi il discorso del buon padre di famiglia: “Giorgia, attendo di sapere quando potrò venire a firmare la vostra petizione per l’elezione diretta del capo dello Stato…” che è un’altra delle mosse propagandistiche di FdI perché per quella riforma lì tocca mettere mano alla Costituzione e non c’è legge di iniziativa popolare che tenga. Meloni dovrebbe dirlo agli italiani. Per onestà intellettuale, prima che politica.
Poi Berlusconi, in collegamento da Arcore perché ha 86 anni anche se pretende che ce lo dimentichiamo, prima di chiudere il collegamento telefonico con Atreju, ha persino la soddisfazione di far sorridere l’ex ministro della Gioventù del suo governo che negava di essere stata ministro della Gioventù del suo governo.
Nulla di più finto di questa destra di plastica ha solcato i cieli senza fine delle realtà parallele che vedono solo loro con meno incisività, tutti così impegnati a fingere commozione e sorrisi da essersi persino dimenticati di dire che il tanto odiato Mes lo hanno approvato loro nel 2011.
(8 dicembre 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata