di Daniele Santi, #politica
Stando alle prime notizie che arrivano dal variegato mondo dei contagi, dove tutti dicono tutto ciò che gli viene in mente non appena ritengono di averlo pensato, perché nemmeno è detto che fosse un pensiero compiuto, e immediatamente twittano la loro favolosa intuizione politica della durata di cinque minuti, forse sei, parrebbe che tra i casi sospetti di variante Omicron in Italia – pochissimi – non ci sia una straniero subsahariano nemmeno a cercarlo, e in una società di bianchi si sarebbe obbligati a vederlo. Per questioni etniche, diciamo.
Ne deriva forse che gli allarmi sulla questione frontiere e sbarchi sono inutili? Certamente no. Ne deriva che sono strumentali e che dovrebbero far vergognare chi li lancia, considerando che della variante non si sa nulla, magari è più innocua delle altre; che dalle prime notizie che giungono dal Sud Africa parrebbe a bassissima carica virale, ma è sempre meglio non fidarsi, e che – palesemente – si è cominciato a fare speculazione politica sul morto prima di rinvenire il cadavere.
Dunque per ora va solo ricordato agli urlatori di professione che gridano al migrante! al migrante! perché tocca sempre dar la colpa a qualcun altro, che il paziente zero è italiano, recatosi in Africa e da lì ritornato, e senza africani subsahariani nascosti in valigia. Che in stiva fa freddo.
Il ministro Speranza, nel frattempo, ha già bloccato i voli da sette paesi dell’Africa meridionale, Nicola Zingaretti, ha chiesto ulteriori provvedimenti e Lamorgese sta già lavorando a nuove misure di controllo e contenimento dei flussi di disperati dalla Libia.
Come vedete delle grida della leaderessa d’Italia non c’era bisogno. Qualcuno la avvisi. E già che c’è le ricordi anche che non si può essere contro il virus e contemporaneamente contro il super green pass. Le due cose non vanno insieme.
(28 novembre 2021)
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