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Per il 40% degli uomini uno schiaffo alla partner non è violenza, e nemmeno “forzarla” a un rapporto sessuale

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di Redazione, #25novembre

E’ un bell’articolo dell’Agenzia DIRE, quello che sottolinea come uno “schiaffo” o un rapporto sessuale “forzato” non siano ritenuti segnali di violenza, nemmeno da molte (troppe) donne. Si parla di dati che “testimoniano un fenomeno di proporzioni drammatiche, che chiede strategia e visione d’insieme e, al tempo stesso, un impegno trasversale per essere accanto alle vittime di violenza, come ribadito anche dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, lo scorso 23 novembre.

La tutela delle donne “è una priorità assoluta del governo, che intende affrontare l’odioso problema della violenza di genere in tutti i suoi aspetti, dalla prevenzione al sostegno alle vittime”, gli ha fatto eco la ministra alle Pari opportunità e alla Famiglia, Elena Bonetti, che ha scritto alla Rete antiviolenza Milano e Gilead Sciences Italia, promotori della conferenza Tutti i volti della violenza tenutasi al Senato, proprio il 23 novembre e che ha presentato una ricerca sul fenomeno: “Siamo chiamati tutti insieme a mettere in campo azioni sinergiche e trasversali, come state facendo anche Voi per aiutare le donne e consentire a ciascuna di uscire dalla violenza e ricominciare una nuova vita in autonomia e libertà. Vi sono – ha detto Bonetti – profondamente grata per questa iniziativa e per l’impegno che state portando avanti per le donne”.

Anche per gli Italiani la violenza contro le donne è una delle priorità urgenti dell’agenda politica del governo, una violenza dalle molteplici e perverse forme, che sembra non arrestarsi e, al contrario, svilupparsi in un’involuzione d’odio sessista che non può non preoccupare. Più del 40% degli Italiani non sa che sono circa il 5% delle donne 16-70enni (1 milione 157 mila, dati ISTAT) ad avere subito stupro o tentativo di stupro, e sottovaluta il fenomeno. Dire cita i dati emersi da una ricerca demoscopica realizzata da AstraRicerche su un campione rappresentativo della popolazione italiana, presentata in occasione dell’evento Tutti i volti della violenza, promosso da Rete Antiviolenza del Comune di Milano e Gilead Sciences Italia.

La ricerca denuncia inoltre come per un italiano su quattro  la violenza sulle donne non si può davvero considerare una forma di violenza. Commentare un abuso fisico subito da una donna affermando che è meno grave perché gli atteggiamenti di lei, il suo abbigliamento o aspetto comunicavano che era ‘disponibile’ è un’aberrazione insopportabile, anche se a pensarlo sono in maggioranza gli uomini (30%), con una percentuale significativa di donne (20%).

Circa 3 persone su dieci non considerano violenza ‘Dare uno schiaffo alla partner se lei ha flirtato con un altro’; tra le donne, ne è convinto il 20%, mentre la percentuale sale al 40% per gli uomini. Ancora, un italiano su tre non considera violenza forzare la partner a un rapporto sessuale se lei non ne ha voglia; lo pensano circa quattro uomini e tre donne su dieci. Numeri che raccontano il dramma sessista di un’Italia patriarcale, ferma all’anteguerra.

Come sottolineato da Diana De Marchi, presidente Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili e Rete Antiviolenza del Comune di Milano, “È necessario un cambiamento culturale che ci faccia sentire tutti e tutte parte del problema, perché le donne non possono e non devono essere lasciate sole ad affrontare la violenza e i maltrattamenti”.

 

(24 novembre 2021)

©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 



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