di Redazione, #politica
La Polonia è stata espulsa dalla Rete europea dei Consiglio di giustizia (Encj), organismo di coordinamento tra le istituzioni europee e le varie magistrature nazionali, e l’espulsione era nell’aria.
Il Consiglio giudiziario nazionale polacco, il Csm di Varsavia (Krs), è stato espulso dopo votazione a scrutinio segreto con 86 voti a favore e 6 astenuti, nel corso di un’assemblea tenutasi a Vilniius il 28 ottobre. La maggioranza richiesta era di 69 voti. A capo dell’Encj c’è l’italiano Filippo Donati, costituzionalista e professore all’Università di Firenze, eletto in quota M5S nel Consiglio superiore della magistratura nel 2020.
La decisione era nata da una proposta del Comitato esecutivo dell’Encj discussa nell’assemblea del 17 settembre scorso in seguito alle polemiche sui giudici polacchi, la cui indipendenza è messa a rischio dalle riforme attuate dal governo nazionalista a Varsavia, come denunciato più volte dalla Commissione Europea. La prima espulsione, nonostante l’immobilismo del Consiglio Europeo è arrivata lo stesso.
(29 ottobre 2021)
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