di Daniele Santi, #politica
Mentre la stampa nazionale si affanna a dire che Meloni e Salvini si ritrovano allineati nella guerra contro Richard Gere, ci permettiamo di esprimere un parere diverso: Meloni e Salvini si stanno scannando, anche su questo tema, per un decimale in più nei sondaggi e cercano di distogliere l’attenzione dal processo al segretario leghista, cercando un altro obbiettivo.
Ci sia consentito dire che la cieca protervia con la quale i due lillipuziani della strategia politica affrontano anche questa questione fa sorridere. Non sono bastate a nessuno dei due le sberle prese alle amministrative dove gli elettori, o astenendosi o votando da un’altra parte, si sono pronunciati a sfavore di questa politica cucinata coi piedi e di questo politicare a suon di pettegolezzi che servono solo a creare fumo attorno alle questioni importanti.
A meno che non diventi politica nazionale, nei piani di Donna Meloni da Fratelli d’Italia, anche il notissimo (ultranoto e stranoto) impegno a favore del partito Democratico americano di Richard Gere – che tutto è fuorché un attore in cerca di visibilità [sic] – che vista l’inclinazione sovranista trump-bannoniana della bionda leader, potrebbe essere una delle tante spiegazioni da dare alla sua ennesima uscita da dimenticare.
Restano le foto alla Via col Vento col prode Salvini a far pensare che forse il cinema avrebbe potuto essere un’altra via. Ma anche lì occorre talento. Altro che la ricerca di visibilità. Salvini, più parco, semplicemente ironizza con il suo “gli chiederò un autografo”, considerando impossibile che le parti si invertano.
(25 ottobre 2021)
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