di Giancarlo Grassi, #Ilcommento
La Lega di Salvini scricchiola e cominciano le defezioni. La scusa è il governo Draghi, ma la nave Salvini fa acqua da tutte le parti dopo anni di scelte sbagliate, candidati politicamente impresentabile e continue rincorse a destra, sempre più a destra per inseguire il primato nei sondaggi (ma Salvini ha perso tutte le elezioni e le prossime amministrative segneranno la fine del suo regno).
La questione salviniana è seria se anche gli eurodeputati Zanni e Donato scendono in campo con il presidente del gruppo Ue che si sbilancia al punto da dire: “Così non può durare, le elezioni incideranno”. Incideranno, certo. E non ci vuole certo un cartomante per capire il perché né per dire come andranno. A Milano il pediatra-candidato bussa a denari come se contasse più (politicamente) del due di bastoni; a Roma il candidato che doveva fare sfracelli se ne va dai dibattiti pubblici; a Napoli il disastro è stato totale; in Calabria le cose scricchiolano; a Torino non si sa dove si andrà e a Bologna nonostante l’invasione di annunci pubblicitari, Salvini ha già perso.
E’ tutta una linea politica che sta saltando in aria e chi ipotizza una scissione (che penalizzerà soltanto Salvini a conferma della sua incapacità politica) non è lontano dalla verità. Del resto le differenze, non soltanto nella date di fondazione, della Lega e della Lega di Salvini – che sono due entità distinte – sono evidenti: da un lato la Lega che governa a firma Zaia, Fedriga e Giorgetti e l’altra Lega, quella che distrugge e rincorre il potere a qualsiasi costo, che è la Lega di Salvini agitatrice e movimentista e, quando bisogna vincere le elezioni, del tutto fallimentare.
Basti guardare a ciò che successe in Emilia-Romagna e Toscana.
(21 settembre 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata