di Paolo M. Minciotti, #LGBTIQA+
E’ così, capite. Siamo in un luogo di passaggio, e pensiamo di farci sopra quello che vogliamo senza curarci di chi verrà dopo perché nemmeno possiamo immaginare di fermarci a pensare che ci sarà un dopo, quando noi non ci saremo più; consumiamo tutto ciò che possiamo come se non ci fosse domani, ed effettivamente è così, entrando in ristoranti ed ordinando cibo che consumeremo per il 30% buttando soldi e risorse, senza pensare che c’è chi cibo non ne ha; viviamo in perenne competizione per dimostrare agli altri quanto siamo bravi e i migliori quando il segreto del successo sta nel lavoro di gruppo, coordinato e lento, dove tutti vanno nella stessa direzione.
Ci scaldiamo furiosamente per gli errori altrui, così possiamo tranquillamente dimenticarci di correggere i nostri; siamo sempre pronti a giudicare gli altri e a puntare il dito, che riteniamo la miglior maniera di sentirsi innocenti – e puntare il dito è molto più comodo che cambiare se stessi; guardiamo ad est, ai paesi più poveri, e non pensiamo alle sofferenze di povera gente che non ha più nulla e ha visto il suo paese cambiare regime da un giorno all’altro, e votiamo gentaglia che ci farebbe fare la stessa fine se solo potesse; ci preoccupiamo di quelle stesse persone da quello stesso paese, ma non per il loro dolore, ma per il rischio che arrivino in Italia e di avercele tra i coglioni.
Giudichiamo via social quelli che hanno un orologio costoso al polso, o un presunto costoso orologio al polso, e tutto ciò che sappiamo fare è puntare il dito contro di loro senza pensare che, se proprio ci piace tanto, potremmo lavorare e comprarcelo; se non abbiamo lavoro è colpa di qualcun altro e noi a un dato momento smettiamo addirittura di cercarlo, per essere più liberi di dare la colpa agli altri, quando da trent’anni da tutte le parti arriva lo l’invito a migliorare se stessi ed inventarsi nuove opportunità per farle diventare azienda.
Gridiamo che schifo e scateniamo tutta la nostra rabbia quando vediamo due uomini baciarsi, o due donne, senza nemmeno lontanamente pensare che un bacio è un atto d’amore e rimaniamo completamente indifferenti di fronte a campagne militari che uccidono migliaia di persone senza nemmeno che si sappia il perché o a uomini che si uccidono l’un l’altro per…. boh?
E abbiamo persino la faccia tosta di scrivere post dove deliriamo di giustizia sociale, diritti umani e di un mondo di pace.
(14 settembre 2021)
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