di Danilo Rosati, #politica
“La lotta per il rispetto delle indicazioni europee sulla ripartizione dei finanziamenti del Recovery Fund si sposta a Bruxelles, visto che in Italia i giochi sembrano ormai fatti; pur se questo non vuol dire che sia finita, perché si può (e si deve) ancora tentare di condizionare le scelte razziste del Pnrr. Per questo, abbiamo bisogno di rafforzare l’azione del Movimento in Europa, perché l’iniquità delle scelte razziste dei governi italiani e di questo in particolare siano riconosciute, fermate e sanzionate. Fortunatamente, il M24A-ET è rappresentato nel parlamento europeo da Piernicola Pedicini e con lui si può studiare una serie di iniziative per coinvolgere altri parlamentari, italiani e no, a sostegno dei diritti violati del Mezzogiorno e indirizzare le missioni del Movimento verso le istituzioni più adatte, perché le ragioni del Sud siano ascoltate. Per questo, ho chiesto all’onorevole Pedicini di entrare a far parte della segreteria nazionale, per portarvi la sua esperienza; e, d’intesa con i componenti della segreteria, gli ho chiesto di assumere l’incarico di vice presidente, con delega particolare alle politiche europee. Ringrazio l’onorevole Pedicini di aver accettato”, così un comunicato stampa di Pino Aprile inviato in redazione.
“Un ruolo che dovrebbe rendergli più facile proporre accordi, collaborazioni e ottenere consensi per quanto sarà necessario fare a Bruxelles. Se il governo italiano e il ministero del Mezzogiorno ignorano le nostre ragioni, una azione combinata in Italia dai nostri circoli, la Rete dei sindaci del Sud per il Recovery Fund (che già ha potuto potuto esprimersi al parlamento europeo, grazie alla petizione presentata da Pedicini) e un presidio importante a Bruxelles, può aspirare a risultati di cui non si può ora stimare la portata, ma che non potremmo raggiungere altrimenti”, continua il comunicato. “Per la prima volta, il Sud ha mostrato serie capacità di reazione e di attacco: sono stati gli esperti del M24A-ET a calcolare che il 70 per cento dei soldi del RF spetta al Mezzogiorno e questo ha dettato l’agenda politica nazionale; era stato il M24A-ET a lanciare la gran parte delle iniziative che condussero all’annullamento del Consiglio dei ministri (22 ottobre 2018) che avrebbe dovuto ratificare l’Autonomia differenziata. Certo, non sempre le cose vanno come vorremmo; i candidati del M24A-ET stanno sostenendo una buona campagna elettorale a Bologna (Luca Labanti) e a Napoli (Rossella Solombrino); mentre in Calabria, dinanzi all’ennesima, pesante scorrettezza dell’alleato de Magistris, la dirigenza regionale ha deciso di uscire dalla coalizione con l’ex sindaco di Napoli (come aveva già fatto il gruppo Tansi, e come hanno poi fatto pure quello di un candidato di peso, Giudiceandrea, e subito dopo il movimento Identità calabrese). Questo ha generato le tensioni che abbiamo visto. Ognuno ha fatto le sue scelte. Tutto sommato, una gran fortuna averle potute conoscere (nel bene e nel male, la chiarezza svela volti e pensieri non detti). Ora bisogna proseguire il percorso verso le assemblee” chiosa il comunicato “e dare la possibilità ai tesserati di scegliere la propria struttura dirigente”.
(1 settembre 2021)
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