di Giovanni Di Rosa, #FdI
Meloni è in parlamento coi numeri del 2018 e non con l’ipotetico e non ancora confermato, e che forse non si confermerà mai, 20% trionfante che le viene attribuito dai sondaggi. Ma è sulla spinta di quei sondaggi che annuncia il suo roboante: “Valutiamo mozione di sfiducia a Lamorgese”: atto di accusa il rave di Viterbo – quando dovrebbe applaudirla per avere sciolto per mafia il Comune di Foggia.
“La vicenda di Viterbo grida vendetta davanti a Dio, e per questo stiamo valutando di presentare una mozione di sfiducia contro il ministro Lamorgese” ha gridato la leader di Fdi al quotidiano “La Verità”, ripreso dall’Adnkronos. Ciò che non ha detto né al quotidiano né a nessun altro, essendo l’unico obbiettivo la propaganda, è che FdI non ha i voti per far passare la mozione essendo in parlamento con le percentuali delle elezioni 2018 che erano molto lontane da quelle presunte dai sondaggi di oggi, e che non sono voti reali. A parte qualche strombazzato transfuga non per amore, ma per necessità.
In più ha dimenticato di sottolineare, la leader che “grida vendetta davanti a dio”, altre questioni che la griderebbero: il neofascismo nostalgico dell’intitolazione delle piazze a tal Mussolini, rimuovendo i morti ammazzati per mafia; il neonazismo nostalgico dell’intitolazione della piazze a tal Hitler che ha sterminato milioni di uomini e donne innocenti, si chiama Shoa, nel caso ci siano amnesie, del quale è stato alleato (complice) anche un tal Mussolini; attaccare Lamorgese dimenticando di sottolineare che ha appena sciolto il Comune di Foggia per mafia, comune col Sindaco dimissionario in quota Lega (al quale FdI tolse il sostegno nel maggio scorso).
Insomma per fare propaganda ci vuole la memoria corta e bisogna creare una realtà dove FdI fa ciò che vuole in parlamento, ma nella realtà reale i voti necessari non ci sono. Dunque non ci sarà nemmeno mozione di sfiducia. Lo vogliamo proprio vedere Salvini che vota con Meloni la sfiducia a Lamorgese…
(23 agosto 2021)
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