di Giancarlo Grassi, #politica
Siccome i candidati salvin-meloniani promettono sfracelli più nel pre-elezioni che nei risultati post-elettorali – da Milano a Roma gli elettori non sanno dove girarsi per non far vedere quanto ridono – è giusto osservare il futuro presunto di due personaggi politici che per motivi differenti di futuro davanti a loro ne hanno sempre meno.
A meno di non riesumare la famosa poesia di Corrado Costa su Greta Garbi (non la cito nemmeno, perché l’ignoranza – quando è realmente tale – non va umiliata) è difficile guardare al futuro quando non si ha altro che passato. E la storia politica di entrambi è già lunghissima oltre ad essere opima di fallimenti venduti come successi e tutti e due, per motivi differenti, sanno di avere poco tempo davanti a loro. Dunque l’imperativo è comportarsi come vergini fingendo, per il popolino che ancora crede loro, di credere fino in fondo alla panzana della federazione: venduta come l’ultima straordinaria novità del conservatorismo spacciato per progressismo sfrenato e che è in realtà il clone di un altro fallimento chiamato casa della Libertà che è stato in piedi finché Berlusconi vinceva, poi ha cominciato a perdere anche lui. Figurarsi quanto rimarrà in piedi con Salvini che fino ad oggi le elezioni le ha vinte solo nei sondaggi.
Se Salvini dovesse perdere le due sfide più importanti – con la discesa in campo di Mattia Santori come indipendente nel PD, Bologna se la può scordare – la sua poltrona di segretario salterà in aria con fuochi d’artificio e stelle filanti al seguito, così meglio i segnali rassicuranti al popolino elettorale: “In un clima di grande amicizia, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno affrontato i principali temi di attualità” e poi via al nuovo miracolo italiano da vendere a chi abbia voglia di crederci e da propagandare attraverso le corazzate Mediaset. I due anziani leader, nelle intenzioni, mica è solo questione d’età, regalano (pensate!) un “calendario di iniziative da assumere da qui ai prossimi mesi per costruire una federazione tra le forze politiche di centrodestra che sostengono il governo” in modo da rendere “ancora più efficace e incisiva la collaborazione”.
Poi parlano di “ottimismo” circa i risultati alla Amministrative 2021.
Continuano a vendere una politica inesistente a un paese che non c’è e che si inventano mediaticamente. E’ motivo di distinzione e segnale di intelligenza politica che Meloni stia saggiamente lontana da questo nuovo delirio di onnipotenza tutto maschile che sarebbe suicida seguire. La nostra, naturalmente, è una critica politica perché sul piano personale, dei due protagonisti, non ce ne può fregare di meno.
(21 agosto 2021)
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