di Daniele Santi, #politica
Allo scattare del semestre bianco, mentre causa anche la seria crisi politica e i cieli tersi d’agosto il fenomeno degli sbarchi si riaffaccia sulle nostre coste – come se con Salvini agli interni si fosse fermato, confinamenti sulle navi a parte – non avendo più argomenti, il segretario leghista per parlare al suo “popolo del 20% e un po’” e per continuare la sua guerriglia dei sondaggi con l’alleata [sic] Meloni, torna sui migranti e attacca la ministra Lamorgese.
Lo fa pesantissimamente, minaccia crisi di governo e sfracelli, da perfetto cecchino della politica al quale non importa un fico del prima l’Italia di cui si riempie la bocca, e cerca lo scontro. O le prime pagine dei giornali.
Lo prepara bene, perché lui è bravo nel seminare confusione nella comunicazione, pare che gli attacchi siano a Draghi (per fare contenti gli antidraghiani), ma mira alla poltrona di Lamorgese – vuole tornare lì, per intenderci, sulla poltrona che perse dentro un mojito al Papeete convinto di essere lui ad avere fatto cadere il governo.
C’è in ballo a sua visibilità si leader, prima di tutto, e poi il suo potere dentro la Lega. Una Lega che di Salvini non ne può più. Deputati che scalpitano, Giorgetti che sbuffa e Zaia che si prepara alla guerra interna, dopo le uscite No-Vax di Borghi ed altri salviniani. Toccava così trovare un nuovo casus belli: e cosa c’era di meglio a disposizione se non una feroce politica interna su “questi numeri di sbarchi”, su Lamorgese, che “dia un segnale, blocchi, regoli espella, faccia qualcosa. Ma ora, ad agosto non a dicembre. Ne ho parlato con Draghi”, cioè sul nulla?
Se analizzate la frase, Salvini in realtà non dice niente: non dà numeri, non dà cifre, non dice cosa Lamorgese non farebbe, o non avrebbe fatto, non fa proposte. Scalpita e dice che ha parlato con Draghi per vendere la storiella di un suo rapporto privilegiato con il presidente del Consiglio che è ben lontano dall’avere. E si guarda bene dal parlare dei suoi assessore e consigliere eletto da indipendente dal grilletto facile.
Siamo alle Salviniadi del Papeete 2021. Dall’esperienza non si impara mai.
(4 agosto 2021)
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