di Giancarlo Grassi #Politica
A Salvini le medaglie italiane e gli atleti di una nazionale “colorata” come non mai, hanno fatto andare di traverso le Olimpiadi. Dopo essere stato zitto a lungo sugli ori di ieri ha trovato però terreno fertile per la sua polemica politica divisiva nelle parole di Giovanni Malagò che lo ha stuzzicato sul tema dicendo “Non riconoscere lo ius sportivo è qualcosa di aberrante, folle”.
Salvini ha così tossito la sua sentenza: “Godiamoci le medaglie, non c’è bisogno di cambiare alcuna legge” dimostrando e ribadendo che il razzismo è una pratica di negazione dell’esistente che costruisce una realtà parallela spacciandola per vera grazie alla propaganda.
Il leader leghista era ospite di SkyTG24.
Malagò non ha fatto una piega, e come riporta l’Adnkronos, non è arretrato di un centimetro: “A 18 anni e un minuto chi ha quei requisiti deve avere la cittadinanza italiana, non che a 18 anni inizia una via crucis”, ha affermato il presidente del Coni. “La risposta migliore l’ha data Mario Draghi che un quarto d’ora dopo le gare, e mi ha fatto un piacere enorme, mi ha chiamato commosso, orgoglioso, entusiasta, mi ha fatto i complimenti. Poi gli ho passato gli atleti e li ha invitati entrambi a Palazzo Chigi con Stefano Mei e il ct La Torre. Questa è la risposta migliore”, ha aggiunto il capo dello sport italiano.
E l’abbraccio tra Tamberi e Jacobs è l’Italia che tutti vorremmo, quella che si abbraccia e si rispetta grazie alle differenze, non un’Italia tutta odio e divisione usati per mascherare una politica incapace ed incoerente.
(2 agosto 2021)
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