di Giovanna Di Rosa, #TVradio
E poi ti chiamano e ti dicono che dovresti commentare quella notizia lì, quella che quando l’hai letta dalla notifica sullo smartphone hai detto “No! No! No!” a voce alta, proprio come se avessi perso una persona cara. Ed effettivamente è così: la persona cara l’hai persa. Hai perso quella che consideravi la sorella bionda e famosa che vedevi alla tv e che era sempre stata lì, da quando tu ci sei, a sorriderti e tu eri contenta. Hai perso una di famiglia che ti era cara…
Insomma Raffaella Carrà se n’è andata e io ho avuto le lacrime agli occhi: perché se ne va con lei tutta una parte di mondo mio, che era anche mio, e che non torna più, perché con lei se n’è andato. Restano i ricordi, sui quali però – per carattere – non mi soffermo mai. Se non per scriverne.
Lei è stata Il Mito; come dicevano di lei gli spagnoli (che l’adoravano) era una leyenda viva, una gran artista, la mejor, ma era molto di più di tutto questo. E’ stata dieci anni avanti a tutte e a tutti, sempre. Quando c’era da inventare il tempo pari della discomusic lei c’era, la discomusic ancora no; quando c’era da giocare con l’ambiguità delle canzoni lei c’era, l’ambiguità non era ancora di moda; quando c’era da inventarsi la tv del mezzogiorno lei c’era, gli altri arrivavano dopo; quando c’era da andarsene dall’Italia lei lo ha fatto e non le hanno nemmeno detto torna presto; quando c’era da schierarsi per la giustizia e il rispetto di tutte e tutti lei lo faceva, e ancora non lo faceva nessuno; quando c’era da inventarsi un programma che parlasse di sentimenti e ricongiungimenti lei lo ha fatto, molto prima della bionda rauca di Mediaset; quando c’era da lavorare sodo lei era in prima fila, e poi riusciva a rendersi invisibile – e se ci riusciva lei che era la leyenda viva ci si chiede come non ci riescano altre squinzie.
E quando è stato il momento di uscire di scena per sempre lo ha fatto con il tratto da grande donna che l’ha sempre caratterizzata.
E allora a noi che non piacciono i necrologi, che non prepariamo in anticipo quelli che in gergo si chiamano coccodrilli perché di un click in più non ce ne frega niente, non possiamo che tenercela nel cuore, la Raffa, e ringraziarla di cuore per tutto quello che è stata. E che tu sia sul serio, come ha detto Japino, “in un mondo più bello”. Perché te lo sei meritata tutto quanto, quel mondo.
(6 luglio 2021)
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