di Paolo M. Minciotti, #gaypride2021
Centomila e ancora centomila e altre decine di migliaia ai Gay Pride 2021 contro chi delira sul Ddl Zan e sulle vite degli altri e tante e tanti: persone comuni, attivisti, attiviste, famiglie, una sempre più nutrita partecipazione di persone non LGBTQIA+ e tanta allegria, fiumi di gioia, colori musica e tanto impegno sociale: per tutti e non soltanto per chi vota il colore che abbiamo scelto.
Marce per la giustizia sociale, questi sono i Gay Pride 2021, non rivoluzioni sociali o marce di pericolosi terroristi: sono manifestazione contro le involuzioni illiberali, contro chi propone proposte ed emendamenti su un Ddl di giustizia sociale e poi contesta quelle modifiche da lui stesso richieste come se fossero state inserite da qualcun altro. I gay pride 2021 sono carne viva che cammina sugli orrori di una politica incompetente, cialtrona e medievale tesa a complicare la vita dei cittadini perché non ha i mezzi culturali per proporre sviluppo e cittadinanza e si nasconde dietro i proclami fascistoidi perché la conservazioni è l’unica via quando non si ha la capacità di pianificare né sviluppo né futuro.
Tanti pride in tutta Italia, mentre sta per iniziare la settimana dell’Orgoglio Gay in tutto il mondo, con quel 28 giugno che si celebra per ricordare qualcuno che ha detto basta. Tocca dire basta tutti i giorni. Nessuno di coloro che hanno a cuore i diritti di tutti si stancherà mai di dire basta.
(27 giugno 2021)
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