di Daniele Santi, #Politica
Non stupisce tanto che qualcuno che ha più a cuore la tiratura del proprio giornale che altri valori più importanti e stabili, tra i quali la libertà di stampa, ristampi il volumetto nazista che pianifica lo sterminio di un popolo in nome di un pregiudizio e di un odio personale, questa Italia è fatta così. Fascistella, opportunista, bieca, stupidotta e prona al passato.
Stupisce che a commento di una foto pubblicata all’interno di un gruppo Facebook, nella quale si evinceva come un edicolante avverta i suoi clienti che non avrebbe venduto quel libro infame, si ripropongano commenti che rinverdiscono l’inutile contrapposizione tra nazismo e comunismo (il PCI in Italia non è mai stato quello che gli anticomunisti che “il libro del Führer è educativo perché impedisce di fare gli stessi errori” – vedi foto, che pena!) e che giustificano la scelta irresponsabile di ri-pubblicare il Mein Kampf.
Ancora più penoso uno dei commenti che riprende pari pari il trafiletto da giustificazione da scuola media, con il quale il quotidiano giustificava l’uscita del libro accompagnato al giornale, o del giornale accompagnato al libro, in nome della conoscenza. Il sonno della responsabilità genera orrori.
(14 giugno 2021)
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