di G.G., #25aprile
Dunque siamo di nuovo a celebrare un 25 aprile del quale, pare, continuiamo a riempirci la bocca senza avere capito nulla: cioè che celebriamo la Liberazione e la fine di una dittatura, con gli Italiani che scelsero – e molti di loro pagarono con la vita – la Libertà. Anche quella di insultare la bandiera e la Costituzione come fanno molti politici – andassero a faro nella Turchia di Erdogan o nella Russia di Putin, poi ci raccontino la loro avventura. Se rimanesse loro fiato per parlare…
Dunque il 25 aprile è la data nel quale celebrare la Liberazione dalla dittatura nazi-fascista, ma siamo riusciti a trasformarla in nell’ennesima giornata che contrappone comunisti e fascisti, negazionisti e scienziati, decerebrati e civiltà, senza capire che possiamo godere del 25 aprile come celebrazione perché siamo liberi. Liberi di contrapporci, liberi di incazzarci, minacciare, criticare il governo, insultare il Sindaco, scrivere ciò che vogliamo, aprire giornali, aprire un’azienda, siamo liberi. Ma noi no.
Il cialtronissimo popolo che siamo riesce soltanto a contrapporsi, insensatamente, facendosi incantare dai flauti, dalle sirene, dalle panzane e perdendo di vista la realtà. Anche quelle sono scelte. E nonostante tutto questi connazionali si amano anche.
(23 aprile 2021)
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