di Giancarlo Grassi, #Laprovocazione
Il caos salviniano di fare astenere la Lega sul DPCM che la Lega di Salvini aveva concordato in “cabina di regia” è soltanto fumo negli occhi e serve a Salvini a riposizionarsi come capo all’interno della Lega perché nel governo si è sviluppato un asse piuttosto solido tra Giorgetti e Draghi che Salvini non vede proprio di buon occhio: rischia di farlo saltare in aria.
Riteniamo la segreteria di Salvini sempre più traballante, con l’ala governista di Giorgetti-Zaia sempre più determinata ad arginare le scorribande del segretario che vince le elezioni solo nei sondaggi e l’asse Giorgetti-Draghi che prende sempre più piede nel governo – e su questo anche Enrico Letta è in leggera difficoltà, con l’ala renziana del PD che sta già preparando i terremoti interni mentre Italia Viva, l’altra ala renziana del PD, sta facendo saltare in aria il DDL Zan. Perché come Salvini insegna bisogna impegnarsi su più fronti.
Dunque tutto questo movimento sulla pelle della salute degli Italiani, tutto questo attivismo a favore di ristoratori manifestanti sterile come tutte le scorribande salviniane, non è in realtà null’altro se non una battaglia che Salvini sta combattendo per mantenere il controllo della Lega che sempre più, lentamente e quindi ancor più dolorosamente, sente sfuggirgli di mano tra Giorgetti al governo che mette un suo commissario in Toscana e ghigliottina il ceccardismo salviniano, Zaia in Veneto sempre più popolare, mentre Fontana e la sua giunta lombarda, salviniani anche loro, stanno annegando.
Nel frattempo l’ala salviniana del partito fa la guerra a Meloni con interviste sui quotidiano. Tutta un’armonia d’intenti sulla pelle dell’Italia.
(22 aprile 2021)
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